Bill Murray

Attore

Biografia di Bill Murray

Nasce a Wilmette (Illinois, USA) il 21 Settembre del 1950, da genitori di origine irlandese. Appassionato fin da giovane alle biografie dei grandi eroi americani, come David Crockett, negli anni dell’adolescenza canta in una rock band e si esibisce in diverse rappresentazioni teatrali. In questo periodo perde suo padre, morto a causa del diabete, mentre una delle sorelle soffrirà le conseguenze di una poliomielite. Dopo il diploma Bill inizia a frequentare la Regis University a Denver, con l’intenzione di diventare paramedico, ma lascerà presto gli studi facendo ritorno in Illinois. Su invito del fratello Brian, inizia poi a lavorare con la troupe teatrale “Second City Chicago” e proprio lì fa la conoscenza di John Belushi. Quest’ultimo, nel 1974, lo introduce nel programma radiofonico comico “National Lampoon Radio Hour”. Dopo altre esperienze alla radio, nel 1976 comincia a farsi conoscere sul piccolo schermo entrando nel cast del popolarissimo show della NBC “Saturday Night Live”. Al cinema debutta nel ’76 con un piccolo ruolo non accreditato in “Stop a Greenwich Village”, ma solo tre anni dopo è per la prima volta protagonista nella commedia “Polpette” (1979) di Ivan Reitman. Dopo il biografico/umoristico “Where the buffalo roam” (1980), prende parte ad alcune commedie di grande successo commerciale: “Palla da golf” (1980) di Harold Ramis, “Stripes – Un plotone di svitati” (1981) di Ivan Reitman e “Tootsie” (1982) con Dustin Hoffman. Passa quindi ad occuparsi di una trasposizione del romanzo “Lama di rasoio”, in un film di cui è anche co-sceneggiatore e che rappresenta il suo primo ruolo drammatico. Accetta inoltre di interpretare Peter Venkman nel fantasy “Ghostbuster” in sostituzione del prematuramente scomparso Belushi. Se “Ghostbusters” (1984) riesce a sbancare i botteghini scalando la classifica degli incassi 1984/85, purtroppo “Lama di rasoio” (1984) (girato prima ma distribuito mesi dopo) si rivela un flop clamoroso. Deluso da questo risultato, l’attore abbandona il cinema per un lungo periodo con la sola eccezione di un cameo in “La piccola bottega degli orrori” (1986) e si dedica ad altre attività, tra cui studi di filosofia alla Sorbona. Torna sugli schermi alla fine del decennio con “SOS Fantasmi” (1988), che gli vale un Saturn Award, e con il sequel “Ghostbusters II” (1989). Nel 1990 esordisce dietro la cinepresa co-dirigendo “Scappiamo col malloppo”. Seguono le commedie “Tutte le manie di Bob” (1991) di Rick Moranis e “Ricomincio da capo” (1993) di Ivan Reitman, entrambe ottimamente accolte da critica e pubblico. Il primo autentico trionfo giunge tuttavia nel 1997, quando veste i panni dell’industriale Herman Blume nella commedia drammatica “Rushmore” di Wes Anderson. La sua prova è infatti insignita di premi della critica, nonchè della nomination al Golden Globe. Sempre nel ‘98 recita nel thriller “Sex Crimes”, ed ottiene dai critici un ulteriore premio. Ancor più denso di soddisfazioni è il decennio seguente. La sua interpretazione di un disilluso regista in “Lost in Traslation” (2003) di Sofia Coppola, accanto a Scarlett Johansson, riceve numerosi riconoscimenti incluso il Golden Globe ed una nomination all’Oscar come migliore attore protagonista. Sono molto apprezzati anche “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” (2004) e la commedia drammatica “Broken Flowers” (2005). A questo punto Murray si allontana nuovamente dalle scene per un paio d’anni, a parte camei come quello nella parodia spionistica “Agente Smart: Casino Totale” (2007). Ha però un ruolo centrale nel fantasy “City of Ember” (2008) e compare nella parte di se stesso nella horror comedy “Benvenuti a Zombieland” (2009), enorme successo sia di critica sia di pubblico. Nel 2010 recita con Robert Duvall in “Get Low” e con Mickey Rourke in “Passion Play”. L’anno seguente viene ancora diretto da Wes Anderson nella commedia romantica “Moonrise Kingdom”, acclamata dai critici e ben accolta nelle sale.